C’era una volta una persona,
una persona bella, di quella bellezza interiore difficile da
descrivere. Con occhi grandi che descrivevano e raccontavano il suo passato,
così ricco, pregno e importante.
Questa persona si sentiva libera, libera di sorridere, senza
vergognarsi di essere felice. La libertà è così, rimane silenziosa, nessuno ci fa’
caso, finché non si perde.
Un giorno questa persona ne incontrò un’altra, pensava la
potesse completare, pensava fosse una persona speciale che avrebbe fatto di
tutto per continuarla a vedere così libera e felice.
Passavano, i giorni, i mesi e gli anni, alla frivolezza dei
primi momenti si avvicendavano gli impegni, quelli seri che riempiono le vite
delle coppie mature.
Quelle due persone cominciavano a conoscersi meglio, solo
nei momenti più intensi puoi capire la vera personalità di una persona,
promesse a parte.
Quella persona dagli occhi grandi cominciò a circondarsi da
tristezza e preoccupazioni; e ciò non dipendeva dalle difficoltà che la vita le
stava mettendo davanti, ne ha passate talmente tante che quasi nulla la può
davvero turbare, quello che davvero la faceva sentire triste era la paura di
essere felice.
Quando era felice, veniva attaccata, giudicata, massacrata
dentro fino a marcire, così imparò a non mostrare più quella felicità che
brillava dagli occhi, quella che la rendeva bella.
Un fiore stupendo va lasciato in un prato verde a brillare,
se lo raccogli per portarlo con te lo farai appassire e morire.
Questa è una favola dal finale incerto, né i personaggi, né
lo scrittore riescono ad immaginarlo, forse perché un finale non c’è.
Quella stella vorrebbe tanto continuare a brillare senza che
quella luce venga spenta, nessuno ha il diritto di farlo, perlopiù la persona
che dovrebbe amarla.
Invidia e amore non possono essere amici, bisogna capire da
che parte stare.
Me
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