giovedì 15 maggio 2014

solidarietà virtuale vs solidarietà reale

Ogni giorno vengo a conoscenza di gruppi esistenti, soprattutto sui social network, i quali hanno lo scopo di creare solidarietà tra i membri. Gruppi di studenti, di italiani all'estero, di persone che condividono lo stesso mestiere, la stessa lingua, gli stessi problemi, le stesse malattie; e questi gruppi hanno una caratteristica che li accomuna, sono molto spesso frequentati da membri molto disponibili ed aperti al dialogo, faccio anche io parte di alcuni di questi e ogni volta mi affascina vedere con quanta premura ed attenzione, appena un problema viene esposto, ci si muova per offrire consigli e punti di vista.

Allora perché spesso ci ritroviamo soli, senza nessuno pronto ad allungare il proprio braccio per darci una mano? Perché sul web esistono persone così altruiste e disponibili e nel mondo "reale" è così difficile trovarle?

Forse siamo noi che, protetti da uno schermo, riusciamo ad aprirci più facilmente, mentre nella vita di tutti i giorni siamo troppo presi dalle nostre attività, corse per andare a lavoro, frenesia che non riusciamo a trovare un minuto per soffermarci sui problemi degli altri e riflettere sulle possibili soluzioni. Quando invece siamo comodamente seduti sul divano di casa nostra anche la nostra mente si rilassa e si lascia interessare da altro che non sia il proprio ego.

Credo che tutto questo sia fantastico. Vuol dire che in fondo, il mondo può essere migliore, noi tutti, cittadini e coinquilini dell'universo possiamo essere solidali gli uni con gli altri e permettere a ognuno di noi di vivere in maniera più leggera, perché ci sarà sempre qualcuno pronto a dare una mano, ad alleggerirci di qualche peso che abbiamo sulle spalle.

Dobbiamo crederci. Noi per primi.

Buona vita solidale a tutti.

Me

mercoledì 7 maggio 2014

Cambio di identità

Vi è mai capitato di sentirvi di essere diversi a seconda del luogo che frequentate?

Che sia sul posto di lavoro, a scuola o tra amici, avete mai notato come il vostro comportamento è in grado di cambiare?
A me fa quasi paura. Come se in realtà non mi conoscessi davvero.  
Odio le persone false, quelle che dicono cose diverse da quelle che pensano e mai mi sognerei di diventarne una, perciò mi spavento quando vedo di non riuscire ad essere me stessa, ovunque.

Voglio dire, esiste una sola versione di me, e quella versione deve essere la stessa ovunque. Che sia io tra colleghi o tra amici. E invece no.

Siamo diversi quando siamo messi a contatto con le nostre paure. 

Io ad esempio ho una paura fottuta dell'essere giudicata, perciò nei luoghi come la scuola o l'università, ancora di più a lavoro divento estremamente introversa. Faccio fatica persino io a riconoscermi, io che farei amicizia anche con i muri.

E questo processo è deleterio. Io non assumerei mai una persona come me stessa nel mondo lavorativo. Una persona introversa, insicura e paurosa. Preferirei piuttosto una personalità dinamica, in grado di adattarsi in ogni occasione, con una forte tendenza all'auto ironia, sicura di sé e dei proprio traguardi. Insomma scegliere la me di tutti i giorni. 

Ecco quello che vorrei imparare a fare, e me lo pongo tra i primi prossimi obiettivi è quello di sforzarmi di ricordarmi come sono e cercare di non farmi prendere dal panico, non può essere l'ambiente a creare e modificare il carattere di una persona.

Mi sembra un post tendente all'adolescenziale ma avevo bisogno di questa riflessione.

Siate voi stessi, sempre e ovunque

Me